Un po' di me

La mia foto
Un semplice riflesso di dolore...

Solo farfalle

Sei attimi di gioia. Ho perso un'altra volta.
Confusione rossastra, occhi sbarrati.
Ancora la testa si muove piano.

Sono stufa di muovermi tra insipidi luoghi comuni,
la gente si squarta per farsi notare.
Il mio dolore stesso sembra di plastica.
Le lame che mi consolano sono così fredde
- tanto da farmi sentire viva - .

Soltanto io, che sbraito contro lo specchio.
Tengo le braccia ferme per non schizzare per terra.
La punta delle dita si bagna.
Non brucia neanche un po',
DANNAZIONE!

Queste sensazioni non fanno che deludermi
sono stufa, stufa di queste finzioni,
di questa realtà fittizia, portatemi via da qui!
Non riesco a riposarmi, dormo ma è come se così non fosse, come se continuassi ad urlare nel sonno.

Un sonno tormentato, un sogno in cui corro,
in cui non mi esce sangue quando mi taglio,
ma solo farfalle.

Sono davvero così vuota dentro?
Sento davvero ancora così freddo?
Sono davvero così sola, qui fuori?



Gli esami sono finalmente finiti, adesso posso riprendere a scrivere.
Mi sento ancora un po' carente di belle parole, ma penso sia il caldo.
Vorrei davvero che passasse questo caldo, e queste maledette zanzare.
Forse vorrei anche andare al mare.

Su su suicidio

Il suicidio è un atto estremamente meditato.
Puoi uccidere qualcun altro, senza mai averci pensato prima, ma non te stesso.
Il suicidio è una molla che ti scatta in testa.
Un pensiero che ti fa sentire leggero come un palloncino, che ti fa volare davvero lontano.
La prima volta è spaventosa, sei triste, deluso, disilluso. Magari tenti di trattenere il respiro. Purtroppo questi tentativi falliscono sempre... maledetto istinto di sopravvivenza.

La seconda volta è consolatoria, stai male ma sai che esiste qualcosa che ti potrebbe fare star meglio. Sei tu a non volerlo fare. Te ne distacchi, quasi indignato; posi la lametta e ti guardi con disprezzo attraverso lo specchio.

La terza volta, eh, ormai sei un habituè. Le terza volta cerchi di distogliere il pensiero, cerchi di pensare a qualcosa di bello. E sei salvo, anche questa volta. Sputi le pillole che hai in bocca, e torni al tuo oblio quotidiano.

Tutte le altre volte dipendono dalla bellezza delle cose a cui riesci a pensare.


L'ultima volta è spaventosa quanto la prima.
Tutti i tuoi pensieri insieme, non valgono la sensazione di tepore che immagini nella morte. Tutti i tuoi prati prendono fuoco. Tutti i tuoi cuccioli muoiono.
Tutte le persone che ti voglio bene o sono state deluse da te, o le hai deluse tu stesso.
L'ultima volta non esiste fiore che ti possa salvare.











In caso contrario, non sarebbe l'ultima volta.










Antropologia fisica. Un'occasione per escoriarsi.

Manco d'ispirazione, mi spremo e non esce niente.

La mia mente è infognata tra cellule eucariote e simili.

Sono assolutamente convinta che tutto ciò non porti a niente, e non mi riferisco solo alla cellule eucariote, ne alle scienze biologiche.

Mi persuado ogni giorno di più che la nostra presenza, qui, ora, non abbia senso.

Il mio scrivere, qui, ora, non ha scopo.


E' banale pensare che comunque vada, moriremo tutti?

Lascio parlare qualcun'altro.

Can't anybody see?

you've got a war to fight never found our way,

regardless of what they say

How can it feel this wrong? from this moment, how can it feel this wrong?

Storm in the morning light, I feel

no more can I say, frozen to myself

I got nobody on my side and surely that ain't right and surely that ain't right

Can't anybody see? you've got a war to fight never found our way,

regardless of what they say

How can it feel this wrong?

from this moment, how can it feel this wrong?

Can't anybody see? you've got a war to fight never found our way,

regardless of what they say

How can it feel this wrong?from this moment, how can it feel this wrong?

Nessuno riesce a vedere

Abbiamo una guerra da combattere

Non abbiamo mai trovato la nostra strada

Incurante di ciò che dicono.

Come può sentirlo, questo torto?

Da questo momento,Come può sentirlo, questo torto?

Tempesta, nella luce del mattino Non sento, Più niente che io possa dire,

Ghiacciato per me.

Non ho nessuno al mio fianco

E certamente non è giusto Certamente non è giusto

Nessuno riesce a vedere

Abbiamo una guerra da combattere

Non abbiamo mai trovato la nostra strada

Incurante di ciò che dicono.

Come può sentirlo, questo torto?

Da questo momento, Come può sentirlo, questo torto?

Assenza di dolore

La pelle non si spacca più, non so se questo è bene o male.

Non riesco a capire cosa realmente provo al riguardo.

La pelle non si spacca più, rifletto di tanto in tanto.

E penso al sangue che diventa crosta prima e cicatrice poi. Altare, alla fine.

Ogni tanto le coloro, le cicatrici. E sembrano vive. Mi scrivo addosso, ogni tanto. Parole che acquistano senso solo in determinate parti del corpo... le gambe, le braccia, le nocche delle mani.

La pelle non si spacca, ed io disegno fiumi di sangue color porpora nelle pieghe delle mie mani, giusto per non dimenticare.

Necessito redenzione

Oggi è come se avessi ucciso qualcuno.
Ti svegli una mattina e non fai che vestirti di sensi di colpa.
Così mi sento.
Mi spoglio del tutto, mi lavo a fondo, quasi ad escoriarmi... ma non viene via niente.
La speranza è sempre che qualcuno venga a salvarmi, ma il mondo è così sterile...
Io stessa sono la sterilità, folle cagna. mi nutro solo di rabbia.

"nel profondo lo sai, i semi che pianto cresceranno."

Ma non cresce niente! E' tutto così poverò, così arido...
La mia pelle è secca. Le mie labbra? Secche come sabbia!
La mia lingua? Secca, come la pelle di un serpente.
E nonostante ciò devo guardare gli altri, incontrarli, parlare a loro.
E nonostante ciò nessuno mi ascolterà mai a fondo, nessuno saprà mai cosa voglio dire davvero.