Gli esami sono finalmente finiti, adesso posso riprendere a scrivere.
Mi sento ancora un po' carente di belle parole, ma penso sia il caldo.
Vorrei davvero che passasse questo caldo, e queste maledette zanzare.
Forse vorrei anche andare al mare.

Su su suicidio

Il suicidio è un atto estremamente meditato.
Puoi uccidere qualcun altro, senza mai averci pensato prima, ma non te stesso.
Il suicidio è una molla che ti scatta in testa.
Un pensiero che ti fa sentire leggero come un palloncino, che ti fa volare davvero lontano.
La prima volta è spaventosa, sei triste, deluso, disilluso. Magari tenti di trattenere il respiro. Purtroppo questi tentativi falliscono sempre... maledetto istinto di sopravvivenza.

La seconda volta è consolatoria, stai male ma sai che esiste qualcosa che ti potrebbe fare star meglio. Sei tu a non volerlo fare. Te ne distacchi, quasi indignato; posi la lametta e ti guardi con disprezzo attraverso lo specchio.

La terza volta, eh, ormai sei un habituè. Le terza volta cerchi di distogliere il pensiero, cerchi di pensare a qualcosa di bello. E sei salvo, anche questa volta. Sputi le pillole che hai in bocca, e torni al tuo oblio quotidiano.

Tutte le altre volte dipendono dalla bellezza delle cose a cui riesci a pensare.


L'ultima volta è spaventosa quanto la prima.
Tutti i tuoi pensieri insieme, non valgono la sensazione di tepore che immagini nella morte. Tutti i tuoi prati prendono fuoco. Tutti i tuoi cuccioli muoiono.
Tutte le persone che ti voglio bene o sono state deluse da te, o le hai deluse tu stesso.
L'ultima volta non esiste fiore che ti possa salvare.











In caso contrario, non sarebbe l'ultima volta.










Antropologia fisica. Un'occasione per escoriarsi.

Manco d'ispirazione, mi spremo e non esce niente.

La mia mente è infognata tra cellule eucariote e simili.

Sono assolutamente convinta che tutto ciò non porti a niente, e non mi riferisco solo alla cellule eucariote, ne alle scienze biologiche.

Mi persuado ogni giorno di più che la nostra presenza, qui, ora, non abbia senso.

Il mio scrivere, qui, ora, non ha scopo.


E' banale pensare che comunque vada, moriremo tutti?